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A proposito di pioggia africana

Ecco come Karen Blixen, ne “La mia Africa” descrive l’arrivo della desiderata pioggia dopo mesi di siccità:

“Di solito le grandi piogge cominciavano l’ultima settimana di marzo e continuavano per tutta la prima metà di giugno. (…) Nubi gigantesche si addensavano, per poi dissolversi: un acquazzone lontano tracciava all’orizzonte una striscia obliqua di azzurro. Il mondo non pensava che ad una sola cosa.
Poi, un pomeriggio, proprio prima del tramonto, pareva che il paesaggio ci si stringesse intorno, le colline si avvicinavano, vigorose e piene di significato col loro verde e il loro azzurro limpido e penetrante. (…)
Il rombo precipitoso che cresceva rapidamente, lassù, sopra le nostre teste, era il vento fra gli alti alberi della foresta- e non la pioggia. (…)
Ma quando la terra rispondeva con un ruggito fertile e profondo, come una cassa armonica, e il mondo cantava intorno a noi in tutte le sue dimensioni, in alto e in basso- quella era la pioggia. Era come un tornare al mare dopo tanto tempo, come l’abbraccio di un amante.”
Karen Blixen La mia Africa
(cap. 3 Il selvaggio in casa del bianco)
Consiglio di leggere tutto il capitolo, meglio ancora tutto il libro!

 

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