Sembrerebbe una frase scontata, ma la cito, perché è sbucata fuori dal ragionamento di una ragazzina di dodici anni, impegnata a riflettere sul suo futuro scolastico e professionale.

Dopotutto non stiamo lasciando il nostro mondo in così cattive mani..

I nostri ragazzi non sono degli sprovveduti, ma come qualsiasi viaggiatore hanno bisogno di indicazioni, e a volte si perdono, perché pur avendo chiara la meta, non sanno come raggiungerla..

Come genitore e insegnante sono a volte tentata di gettare la spugna: poi mi rendo conto che quel cartello, quella freccia in mezzo a una terra piena di incroci,  dovrei essere io;  allora lascio per strada l’apatia, quella stessa pericolosa aria di sconfitta che tutti assumiamo con tanta facilità, e mi rimetto in riga, cartello un po’ ammaccato, a volte scolorito, ma ancora in grado di dare un senso a una scelta, di incoraggiare una svolta…spero.