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Regali di Natale un anno dopo

Chi mi conosce sa che sono piuttosto maniacale nell’arte dell’organizzazione, non potevo smentirmi nella pianificazione dell’acquisto regali!
Non mi piace fare shopping di sabato, rifuggo i black friday come il giorno del debutto dei saldi, figuriamoci se potrei amare gli acquisti natalizi.
Ma c’è dell’altro: non mi piace accumulare regali anonimi che, in caso di fortuito scambio di pacchetti, potrebbero essere adatti a mio fratello, come a mia madre, a mia figlia o alla mia vicina di casa..
Mi piace fare regali ad hoc, non importa che mi trovi in un paese tropicale o in una città europea il giorno di ferragosto: se trovo l’oggetto giusto per la persona giusta lo compro, e arrivata a casa, lo sottraggo alla vista di sguardi curiosi nascondendolo nel mio angolo segreto.
A fine anno, in prossimità delle feste, non mi resteranno che pochi doni da comprare, avrò evitato tante code, una buona dose di ansia, e regali assolutamente inutili comprati last minute in un negozio di qualsivoglia genere.
Perché allora mi trovo, in un pomeriggio di inizio dicembre, a guardare confusa una serie di pacchi anonimi?
Perché mesi fa, nel mezzo del mitico cambio di stagione, alla mia domanda su dove potessimo riporre sciarpe e cappelli, mia figlia ha risposto: ” -Nel cassetto, quello nell’armadio dove nascond…” ingoiando poi l’ultima parte della frase, sperando che non ne avessi colto il significato.
Ebbene sì, cari lettori, per anni ho pensato di fare delle belle sorprese, mentre c’era qualcuno che conosceva benissimo il mio nascondiglio, e che al momento dello scarto si esibiva in tutta la sua maestria nell’arte della recitazione, mostrando sorpresa, meraviglia e sconcerto per aver ricevuto il regalo desiderato, e per non aver avuto il minimo sospetto di poter essere accontentato.
Così quest’anno, oltre ad aver cambiato angolo, ho provveduto a incartare ogni regalo al momento dell’acquisto, omettendo di scrivere il nome del destinatario, e scongiurando così premature scoperte.
Oggi ho davanti a me numerosi incarti colorati, fiocchi brillanti e non ho la più pallida idea di cosa ci sia dentro e a chi siano destinati!! Rischierò di regalare al mio nipotino un paio di pantofole numero 43, e di vedere il mio anziano papà guardare perplesso il kit igiene orale con gli animaletti della giungla! Devo trovare una soluzione.
Eccomi quindi a sbirciare attraverso una fessura, sperando di ricordare cosa ci sia all’interno o, in alternativa, a scartare pacchetti come fosse il mio compleanno, per poi incartarli di nuovo rendendoli riconoscibili almeno a me…
Ma una che deve annotarsi tutto, vive di post it e liste to dos’…come farà a ricordare per ancora due settimane il contenuto di tutti questi doni?
Devo trovare una soluzione: scrivere il nome del destinatario in aramaico, oppure inventarmi un alfabeto tutto mio, ma poi dovrò scrivermi un appunto per non dimenticarlo, e il prezioso foglietto potrebbe cadere in mani curiose…oppure usare un tipo di carta per ogni familiare … oppure scrivere una lista con il contenuto di tutti i pacchi e nasconderla bene, ma così bene che passerò la vigilia di Natale a cercarla…
Quasi quasi chiamo tutti a raccolta, preparo un bel tacchino e suono “White Christmas”: stasera anticipo delle feste, si scartano i regali! Pacco rosso per Alice… o era quello di Veronica? Ma no, forse era per la vicina…l’ho già dimenticato!
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