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Collezionare momenti. Prima parte

Pianificare, documentarsi, partire, scoprire, assorbire, trasmettere, ricordare.
Viaggiare per me è tutto questo, nell’ordine elencato. Mi piace prepararmi, pregustare, creare aspettative e una volta sul posto cercare di registrare quante più sensazioni possibili per poterle rivivere al bisogno una volta tornata, proprio come una medicina.
Da quando scrivo ho un motivo in più per cercare di esprimere ciò che vedo e provo, fare in modo che anche altri possano essere stimolati a provare le stesse emozioni.
Mi piace che il viaggio richieda un tragitto in aereo o in treno: è il momento che preferisco per immergermi totalmente nell’esperienza che mi appresto a vivere; completo la preparazione dell’itinerario, mi dedico alla lettura di un autore originario della mia meta, cerco di entrare nel mood giusto.
In volo soprattutto riesco ad isolarmi, ad arrivare a destinazione prima ancora dell’atterraggio, completamente libera da pensieri, condizionamenti e incombenze quotidiane.
Mi sento fortunata, privilegiata: uno ad uno sto realizzando piccoli e grandi sogni di mete da raggiungere e scoprire.
Durante un volo su una rivista ho letto una frase che potrebbe diventare uno slogan di vita:
“Collect moments, not things”. Quanto è vero, quanto è più salutare e meno faticoso: nutrirsi di attimi, trovare soddisfazione in un incontro invece che in un acquisto. I momenti non occupano spazio, possono essere collezionati anche da chi vive in pochi metri quadrati, nessuno può sottrarceli e soprattutto non è necessario spolverarli!

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