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Disconnessa

Lunedì mattina: vorrei scrivere, pubblicare sul mio blog, condividere con i miei lettori. Mi è impossibile.

Da due giorni la mia fantasmagorica “station”, che dovrebbe aprirmi porte e finestre sul mondo con telefonia fissa e connessione wifi h24, tace, dorme o, nella peggiore delle ipotesi, è venuta a mancare all’affetto dei suoi cari.

Il problema persiste già da sabato, speravo fosse un’improvvisa voglia di relax, insomma due giorni di ferie non si negano a nessuno… Così ho pazientato fino all’inizio della nuova settimana. Alle otto, finito di depositare la prole a scuola, sono a casa e mi accingo a dedicarmi alla mia occupazione periodica: la segnalazione guasti, la terza in sei mesi.

Dopo 43 minuti, dopo cioè aver tentato di chiamare il numero verde, non attivo per cellulari di altro operatore, aver ovviamente escluso a priori il fisso perché stavolta contaminato anch’esso dalla febbre del sabato e domenica, aver consultato tutte le faq e i forum, aver scaricato l’app, e aver trovato una voce nell’elenco del menù  che invita a “chattare con l’operatore” mi dispongo, ancora pazientemente, a scambiare messaggi con questo assistente virtuale il quale, dopo avermi chiesto se ho già fatto una segnalazione, riceve alcune esclamazioni dalla sottoscritta che evito di riportare, per poi darmi un numero da chiamare per chi, come me, ha per il telefono cellulare un contratto con altro operatore.

Mi chiedo, e chiedo al mio fantomatico assistente: ma con tutte le icone, le offerte, gli inviti, nessuno ha pensato di inserire, accanto al numero verde e a quello riservato al telefono fisso, che nel mio caso è inutilizzabile, anche questo contatto? E visto che vogliamo assistere il cliente, perché non prevedere anche un immediato trasferimento di chiamata a un operatore in carne ed ossa, invece di perdersi nel labirinto di voci preregistrate per sentirsi a volte dire: grazie per aver chiamato, senza essere riusciti a parlare con un qualsiasi Giovanni, Rosalia, Amedeo o Pierpaolo?

Alle nove sono già stanca, affranta e soprattutto …ata: il numero fornito, che ho prontamente trascritto nella rubrica alla voce E di emergenze corrisponde a una voce appartenente a una persona vera che prende in carico la mia segnalazione e promette un ripristino entro i prossimi tre giorni. I miei lettori penseranno che sto scioperando contro me stessa, o sono andata al Polo Sud per una delle mie avventure..

Internet va e viene, la mia radio ultramoderna, che funziona solo con wifi, singhiozza. Verso le dieci squilla il telefono, la speranza si riaccende: rispondo: non ci credo. Nei due minuti di saltuario funzionamento chi è riuscito a contattarmi? Un operatore di una compagnia telefonica che vuole farmi una proposta per un piano alternativo. E’ troppo. Aggancio il telefono, chiudo la porta di casa. Esco a fare due passi.

La camminata mi calma, passo a comprare dei bulbi, delle piantine. Il verde, la natura mi hanno ossigenato il cervello. Nell’attesa di tornare ad essere connessa con il mondo virtuale mi concedo una connessione più intima con quello vero, che mi circonda, e con me stessa.

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