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Incontri

La vita è meravigliosa perché non smette mai di sorprenderti. Ti trasporta su sentieri inaspettati, dove fai incontri che ti trasformano, anche quando durano una manciata di minuti.

Ti appresti a vedere uno spettacolo cui hai già assistito, del quale conosci anche la versione cinematografica. Sai già come va a finire, eppure ti sorprendi ad emozionarti ancora, come la prima volta.

Ma ciò che rende l’esperienza indimenticabile è la possibilità che ti viene presentata, a fine show, di incontrare il protagonista. Prepari il pieghevole dello spettacolo per un possibile autografo, appronti il telefono per il selfie d’obbligo. Poi lui arriva e tutto cambia. Ti rendi conto che non hai davanti un divo da immortalare, toccare per un attimo come un esemplare raro di artista e poi filare a casa. Hai davanti a te un uomo apparentemente come tanti, ma con uno sguardo che penetra l’anima che ha di fronte e sa accoglierla. Ci presentiamo, sorride e immediatamente si pone in ascolto: non vuole autocelebrarsi, accetta i complimenti ricevuti come fossero immeritati, inaspettati, si intimidisce come un attore alle prime armi. Poi cerca lo scambio, il contatto vero, e lo fa anche fisicamente, tenendomi le mani strette, quasi a voler rafforzare fisicamente la magia che sta accadendo spiritualmente. Non ha fretta, malgrado i numerosi fan che lo aspettano fuori dal teatro, in quel momento è lì per me e io per lui.

Mi racconta di come il film, il set in Israele abbiano cambiato la sua vita, regalandogli un successo che non conosce tramonto, e una moglie di cui parla con occhi ancora innamorati; casualmente gli parlo del mio libro ambientato nella stessa terra: immediatamente si interrompe, è curioso, mi chiede di più, dice che vorrebbe leggerlo, mi dispiace, rispondo, non l’ho ancora tradotto, non preoccuparti, ribatte, troverò qualcuno che me lo traduca. Quando mi chiede quale sia il titolo rispondo “Il grande cerchio” e a quel punto quasi si emoziona, mi stringe le mani e mi dice: “This is exactly what I believe!” spiegandomi che il motivo per cui il musical “Jesus Christ Superstar” registra ancora così tanta partecipazione di pubblico è il mutuo scambio di passione, emozioni, spiritualità, durante la rappresentazione, tra attori e spettatori, “It’s like a circle” mi dice sorridendo.

I minuti passano, la gente aspetta, lui non sembra curarsene,  di lì a breve regalerà anche a loro lo stesso calore, in questo momento vuole vivere appieno il nostro incontro, chiude gli occhi poi mi abbraccia, mi ringrazia.

La vita è meravigliosa perché ti sorprende ogni giorno, come quello in cui Ted Neeley fu chiamato a sostituire il protagonista del musical in cui lui era un semplice componente del coro: la sua interpretazione di Gesù gli valse la prima di infinite standing ovations, il ruolo principale nel cult movie del 1973, e anni di repliche.

Oggi, a 73 anni, recita come se ogni sera fosse la sua prima, ogni volta sembra morire davvero su quella croce, ogni volta mi emoziona come al primo ascolto.

La vita è meravigliosa perché non smette mai di farti regali inaspettati: sei uscita per andare a vedere uno spettacolo stasera, sei tornata ritemprata da un incontro con un uomo speciale, non un divo, non una star, un uomo che crede in ciò che fa, e che non si concede come un VIP, si dona, sul palco come off stage.

Postilla per i lettori: il musical è ancora in Italia fino alla fine di aprile. Se passa dalla vostra città non perdete un’occasione per emozionarvi.

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