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Giocando con il tempo

In viaggio tra il 2016 e il 2017…

e non solo.
L’ultimo libro del 2016 ha chiuso una serie di belle letture nel modo migliore. Stephen King non è il mio genere di autore: prediligo le descrizioni, i romanzi introspettivi. Eppure questo tomo di settecento e passa pagine mi ha davvero appassionata, tenendomi incollata ad esse fino alla parola fine.
Immaginate di trovare una scala che vi porta dritti nel passato, nel 1958 per la precisione: cosa fareste? Una gita estemporanea per poi tornare nel nostro mondo moderno? Oppure vi ingegnereste, come il protagonista, a cambiare il corso degli eventi, della storia?
In questo romanzo l’autore ha avuto un’intuizione geniale, l’ha poi arricchita con un meticoloso studio dei fatti tra il 1958 e il 1963, e con un esercizio accurato del ricordo, rievocando automobili ormai in disuso, canzoni di un’epoca ormai passata per sempre, marche di bevande e snack degli anni sessanta.
Me lo sono chiesta: se davvero potessi farlo, chiudere gli occhi e decidere di tornare indietro… in quale anno vorrei viaggiare? E una volta lì, resterei a guardare il “come eravamo” o cercherei di cambiare il corso degli eventi, per evitarne gli effetti nella mia epoca?

Stephen King lo ha fatto, ha immaginato, è partito, tornato e, oltre all’indiscutibile geniale intreccio che è riuscito a creare, ha lasciato al lettore molto spazio di riflessione.

Per uno strano caso del destino il primo libro letto nel 2017 è per certi versi affine al precedente.

Una carissima amica mi ha regalato il romanzo “La parte dell’altro” di Eric-Emmanuel Schmitt.
In questo caso la disamina riguarda non un’epoca, o un viaggio nel passato: l’autore descrive due versioni della stessa storia, la vita di un uomo che, ammesso all’Accademia delle Belle Arti avrebbe dato un determinato corso alla sua vita; oppure, respinto da quella

stessa accademia, avrebbe dato il via al più grande sterminio razziale della storia: quell’uomo si chiamava Adolf Hitler.

Anche alla fine di questa lettura come con la precedente, non ho potuto fare a meno dipensare al mio di vissuto: se non avessi risposto a quell’annuncio sul giornale, nell’estate del 1995, che ha trasformato la mia vita in tre giorni, dove sarei ora?

Capita anche a voi di chiedervi se il vostro presente sarebbe lo stesso anche a fronte di scelte diverse, di strade intraprese invece di altre?
Da leggere, entrambi.
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1 Comment

  • Sabrina 7 years ago Reply

    Sto guardando la serie TV ispirata al romanzo di King ….decisamente meglio il libro!

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