Pomeriggi un po’ svogliati… così li chiamava Claudio Baglioni, e lo scorso venerdì il mio pomeriggio era molto svogliato: gli strascichi di un’influenza mi avevano lasciato poca voglia di uscire, scoprire, e avrei volentieri trasformato il fine settimana in Piemonte in una semplice gita di un giorno, per tenere fede a un impegno preso da tempo.
Fortunatamente ho vinto la pigrizia e lasciato che mio marito prenotasse un alloggio per la notte. Così, dopo un pranzo che si è prolungato, grazie alla bella compagnia, in un pomeriggio di conversazioni interessanti, profonde e piacevoli, ci siamo diretti verso il b&b prenotato online, ‘al buio’.
Entrando in paese, Occimiano, gli edifici ci sono apparsi abbastanza ordinari: mentre ci avvicinavamo alla destinazione, percepivo nello sguardo del mio partner una leggera delusione.
Invece, varcato il cancello, siamo stati trasportati in un altro tempo, fatto di animali in cortile, odore di campagna, alberi pieni di foglie e passato, trattori, tini e pollai. Mi tornavano in mente i versi delle poesie imparate a memoria da bambina, o alcune descrizioni dal tono bucolico, di cui erano ricchi i classici del verismo.
Monica, la proprietaria, ci ha accolto come fossimo suoi veri ospiti, non clienti: un sorriso autentico, consigli preziosi su cosa visitare, dove mangiare, parole traboccanti amore incondizionato per la propria terra.

Adele B&B è un rifugio nel passato, l’abbraccio di una nonna, i giochi dimenticati dei bambini di un altro secolo, la bellezza semplice di una pianta accudita, che sa ripagare con fioriture colorate e rigogliose. Ogni angolo è l’mmagine di spontanea accoglienza e meticolosa cura dei particolari: lenzuola ricamate, porcellane che ricordano il contenuto di antiche credenze, piccoli gesti, che rivelano una innata generosità.

Ma il regalo più bello è stato quello che abbiamo ricevuto insieme alla colazione. Approfittando della gentilezza di Monica, mentre ci serviva marmellate e dolci fatti in casa, ho cominciato a farle domande sul fienile dal quale è stato ricavato l’appartamento in cui alloggiavamo, sulle tazze da té, sul suo passato: dopo un’ora Monica era seduta con noi, condivideva ricordi di suo padre, prigioniero di guerra in Sud Africa, terra natia di mio marito, e finiva per regalarci un suo scritto, raccolta di documenti, ricordi e frutto di meticolose e lunghe ricerche, segno di un grande desiderio di voler tramandare la storia, quella fatta di uomini sconosciuti ai più, non solo ai propri figli e nipoti, ma anche al viaggiatore curioso come me, che si nutre dell’ascolto di questi racconti.
Monica ha saputo dare voce ai tanti soldati che non hanno potuto, o non sono riusciti a condividere questi fatti ed eventi, arricchendo il lettore di contenuti che spesso per fretta, a scuola non si approfondiscono.
Il nostro è sicuramente un arrivederci a questo angolo a poco più di un’ora da casa.
E voi, cari lettori? Avete visitato questa zona dell’Italia? Vi siete dedicati alle visite degli infernot con degustazione di ottimi vini? Oppure avete semplicemente vagabondato per i minuscoli e pittoreschi borghi che puntellano le colline di questa regione, con i loro campi ordinati, disegnati e colorati come fossero un dipinto?
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Che meraviglia! Spunti allettanti per il prossimo weekend fuori porta 😊