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Scrivere per …

https://www.google.com/url?sa=i&url=https%3A%2F%2Fm.visittuscany.com%2Fit%2Fattrazioni%2Fil-piccolo-museo-del-diario-di-pieve-santo-stefano%2F&psig=AOvVaw3Rc9BkxyxJw8y8oUInRP3w&ust=1667830443624000&source=images&cd=vfe&ved=2ahUKEwjmyK_a3pn7AhVZgaQKHf3lDEkQr4kDegUIARDQAQ

Cari lettori,

eccomi qua dopo qualche tempo di assenza, nel quale sono stata colpita da un contemporaneo blocco dello scrittore e del lettore…

Capita anche a voi?

Il lavoro, la frenesia del quotidiano ci inghiottono e giorni, settimane, mesi passano in un battito di ciglia. Una mattina ci svegliamo e ci rendiamo conto che siamo in un’altro mese, un’altra stagione e quasi un altro anno…

Non posso dire di essermi completamente ripresa da questo blocco .. le letture di lavoro hanno ancora la meglio su quelle di piacere e le mie penne e matite per il momento compilano liste di cose da fare, problemi da risolvere o schemi di lavoro per le mie lezioni , oltre naturalmente a interminabili pagine di diario che accompagnano i miei momenti felici, tristi ma soprattutto quelli confusi della mia esistenza.

Scrivere diari per me è guardarmi allo specchio, riscrivere la mia giornata, le mie azioni, cercando di prenderne distanza e di capire meglio me stessa e chi è stato parte di quel pezzo di vita raccontato in una pagina. Raccontare me stessa vuol dire anche raccontare un po’ il mio tempo, testimoniare ciò che vivo e che vedo.

Questa abitudine mi accompagna fin da quando ero bambina e sembra non volermi lasciare: il più vecchio ha la copertina di Hollie Hobbie (i meno giovani la ricordano?) ed è completo di lucchetto, lo conservo ancora; seguono quaderni di tutte le forme e colori, fino ai più recenti, una serie numerosa di Moleskine.

A volte rileggere i miei diari provoca un sorriso, scatena una risata, altre volte riesce a riportarmi esattamente nello stato d’animo di ansia e incertezza raccontato: mi è capitato recentemente di rileggere i pensieri che mi animavano a inizio 2020, la consapevolezza che stessimo attraversando un breve periodo di difficoltà, la inconsueta sensazione di impotenza dell’intero genere umano davanti a un nemico sconosciuto e più potente dell’uomo, l’illusione che tutto, presto, si sarebbe risolto …

Ho recentemente scoperto che in Italia esiste un museo dei diari, lo sapevate?

E’ un luogo dove i diari di persone comuni vengono conservati. La memoria di generazioni passate, i ricordi di anime transitate per il mondo avvolte in corpi di uomini e donne apparentemente anonimi hanno trovato un rifugio sicuro, un riparo dall’oblio e un’occasione di far sentire la propria voce, il proprio racconto, anche se solo attraverso un foglio o, in un caso che mi ha commosso, su un lenzuolo.

Si tratta di un vero e proprio archivio, l’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano, località in provincia di Arezzo che sicuramente meriterà una sosta in uno dei miei prossimi viaggi verso Roma.

Se vi ho incuriositi, qui sotto il link per visitare il sito di questo piccolo gioiello, uno dei tanti incastonati tra le tante affascinanti zone del nostro stivale.

https://www.piccolomuseodeldiario.it/presentazione/

https://www.gabinetepodcast.com/t02-e05

Questo è invece il link dell’episodio del podcast Gabinete de Curiosidades, curato da Nuria Perez, grazie al quale ho scoperto questo museo e il diario di Clelia, scritto su un lenzuolo. Se conoscete lo spagnolo, dedicate mezz’ora del vostro tempo ad ascoltarlo, vi commuoverà.

E voi? Scrivete diari, appunti, note? Cosa vi spinge? Il desiderio di non dimenticare, di registrare, o semplicemente la necessità di fuggire in un luogo solo vostro?

Raccontatemi….

Immagine: visittuscany.com

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Comments (2)

  • Vero 1 year ago Reply

    Anch’io mi sono ritrovata recentemente a rileggere uno dei miei vecchi diari… Ciò che più mi ha colpito è vedere come i problemi che allora mi sembravano insormontabili, ora siano solo un lontano ricordo, un ricordo a cui non è dedicato nemmeno molto spazio nella mia memoria. Al tempo stesso mi sono resa conto di quanto siano stati difficili altri periodi, affrontati senza sapere cosa riservasse il domani… a quei momenti ripenso ora con uno sguardo diverso, più consapevole.
    I diari ci ricordano chi eravamo e chi volevamo essere 🙂

    Sabrina 1 year ago Reply

    Proprio così, allo stesso tempo servono a mostrarci quanta strada abbiamo fatto e darci la spinta giusta per continuare a cercare, raggiungere, crescere.

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